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Il nostro BB Napoli , Casa Mira Napoli vi consiglia una passeggiata per i Mercatini di San Gregorio ArmenoBed & Breakfast Napoli presenta passeggiate a Napoli. San Gregorio per Pasqua
16 Nov

Il nostro BB Napoli , Casa Mira Napoli vi consiglia una passeggiata per i Mercatini di Natale in Via San Gregorio Armeno

Il nostro BB Napoli , Casa Mira Napoli vi consiglia una passeggiata per i Mercatini di Natale in Via San Gregorio Armeno

Una passeggiata per i Mercatini di Natale in Via San Gregorio Armeno per Natale , e non solo

in quanto le visite ai mercatini di Natale  per tutta la regione stanno diventando

sempre piu’  di moda e rappresentano una grande attrattiva per Napoli e Campania.

Questa visita sarà per molti occasione per  comprare i regali di Natale ad amici e parenti

ma anche una piacevole fuga dalla realtà quotidiana.

Da ogni regione ormai arrivano i visitatori per immergersi nel brulichio

delle luci e nel calore della Napoletanità.

Fino all’Epifania   sarà un  avvicendarsi di appassionati di arte presepiale o semplici curiosi.

I vicoli tra Piazza San Domenico Maggiore e i Tribunali, passando per

Via San Biagio dei Librai fino a San Gregorio Armeno, detta proprio la via dei Presepi

saranno  gremiti di persone sino all’inverosimile.

Si potranno nel contempo visitare il Cristo Velato nella Cappella San Severo ,

la Basilica di San Domenico Maggiore , il Monastero di Santa Chiara ,

la splendida Basilica di San Lorenzo Maggiore con l’area archeologica annessa.

E’ proprio lì, tra il decumano maggiore e il decumano minore, che si concentra tutta la

produzione artigianale napoletana di pastori e di presepi: una tradizione che non trova

eguali al mondo e che richiama turisti in ogni periodo dell’anno.

Le botteghe di San Gregorio Armeno, infatti, sono aperte oltre il periodo natalizio,

in quel ritmo senza fine di un lavoro che va avanti da generazioni.

Risale al Settecento la grande diffusione del presepe (ma se ne ha notizia già intorno al 1025),

durante il regno di Carlo III, quando cominciò a farsi strada il mestiere del “figurinaio”,

creatore di pastori di terracotta o di ceramica, dipinti a mano e abbigliati di tutto punto.

Al mestiere del figurinaio si ricollega un nome illustre, quello di Giuseppe Sanmartino,

autore, tra l’altro, del celeberrimo Cristo Velato, conservato nella Cappella di San Severo di Napoli.

La storia del presepe

Si avrebbe notizia del presepe a Napoli già nel 1025.

E’ nel XV secolo che compaiono i primi “figurarum sculptores”, autori di sacre rappresentazioni

in chiese e cappelle napoletane (San Giovanni a Carbonara dei fratelli Pietro e Giovanni Alemanno,

San Domenico Maggiore, Sant’ Eligio e Santa Chiara).

Si tratta di statue lignee policrome a grandezza naturale, in atteggiamenti di intensa religiosità,

poste davanti ad un fondale dipinto.

Verso la metà del 1500, nasce il presepe moderno. Secondo la tradizione vuole, nel 1530,

San Gaetano da Thiene crea, nell’oratorio di Santa Maria della Stelletta,

un presepe con figure in legno abbigliate secondo i costumi del tempo.

Nel corso del secolo iniziano anche a comparire i primi accenni al paesaggio in rilievo,

mentre al bue e all’asinello si aggiungono cani, pecore e capre.

Nel 1627 si giunge alla realizzazione del primo presepe mobile a figure articolabili.

La maggiore diffusione del presepe a Napoli si ha nel ‘700 e coincide con il

Regno di Carlo III di Borbone, sovrano che riporta il capoluogo partenopeo

a un’intensa fioritura culturale e artistica, testimoniata, appunto,

anche dalla magnifica produzione presepiale.

Le tecniche di realizzazione dei personaggi presepiali mutano, sostituendo la statua scolpita

con manichini dotati di un’anima di filo di ferro, arti in legno e teste di terracotta ricavate da piccoli stampi.

Quella del “figurinaio” diviene una vera professione, che richiama all’opera anche

le donne di casa per il taglio e la cucitura delle vesti. Nasce, inoltre, lo “scoglio”,che,

può ospitare la scena della sacra famiglia o costituire la base per tutto il paesaggio presepiale.

Anche la grotta vera e propria, con una miriade di Angeli, viene sempre più spesso

sostituita con le rovine di un tempio pagano.

Ne è esempio eccellente il Presepe Cuciniello, conservato presso il Museo di San Martino.

La scena della Natività è sempre più defilata rispetto allo scenario circostante,

carico di personaggi e paesaggi, tra i quali spicca il corteo dei magi reso più esotico.

Il presepio reale , immenso, viene allestito in alcuni saloni del Palazzo Reale di Napoli,

con centinaia di personaggi e una gran cura per i dettagli.

Anche il resto del popolo ha il suo presepe, ogni casa ne ha uno, seppure con pochi pastori,

dentro la cosiddetta “scarabattola”, una teca da appendere al muro o tenere sul comò.

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